Museo Etnografico di Seravella di Cesiomaggiore

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Museo Etnografico della Provincia di Belluno
Museo Etnografico della Provincia di Belluno
Sito internet
http://www.museoetnograficodolomiti.it

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Descrizione

Il Museo etnografico di Seravella è collocato in uno scenario suggestivo ai piedi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, e viene considerato a livello regionale come struttura pilota nel settore dei musei etnografici, soprattutto per le molteplici attività di ricerca e catalogazione condotte nel territorio della provincia di Belluno, nonché per le iniziative di valorizzazione del patrimonio etnografico provinciale.

Il Museo è frutto di un lungo cammino che ha preso l’avvio nel 1979 da una proposta di Daniela Perco, inizialmente accolta e sostenuta da Italia Nostra. Grazie a un finanziamento della Regione del Veneto, la Comunità Montana Feltrina ha acquistato (1994) e, successivamente restaurato, la villa di campagna di Seravella, nel comune di Cesiomaggiore. Fin dai primi anni è risultata fondamentale la collaborazione con il Gruppo Folklorico di Cesiomaggiore, la cui collezione di oggetti è divenuta in seguito un corpus essenziale per l’allestimento del museo.

Il ruolo di ente affidatario della gestione è stato assunto dalla Provincia di Belluno, che promuove questa significativa operazione culturale. Il Museo è stato inaugurato nel 1997, con l’apertura al pubblico della parte funzionale e dello spazio per esposizioni temporanee. Nell’ottobre del 2005 sono stati completati gli allestimenti delle sezioni permanenti.

Sede

Il Museo ha sede nell’ottocentesca villa di campagna appartenuta ai conti Avogadro degli Azioni, composta dall’edificio padronale e dagli annessi rustici, ed è organizzato in spazi funzionali:

  • l’edificio padronale ospita le esposizioni permanenti, strutturate su tre piani  e il laboratorio didattico;
  • negli annessi rustici si trovano lo spazio per esposizioni temporanee, la biblioteca specializzata, l’archivio sonoro e fotografico, la sala conferenze e un piccolo laboratorio per la pulizia degli oggetti.

Intorno al Museo si estende un terreno di oltre 4 ha a prato, bosco e campi, che fino al secolo XVIII era coltivato a roveri e tutelato dalla Repubblica di Venezia per le esigenze dell’Arsenale.

Nelle immediate adiacenze è stato ricavato un giardino di rose antiche, un piccolo campo didattico e un apiario scuola.

Relazioni